Sinistrati

Elanor Marcella Miselli is a candidate in the upcoming municipal elections in Reggio Emilia, Italy. She is listed among the candidates for the “Alleanza Civica” party, which is part of the broader political landscape in the region. In the context of the elections, she received 7 votes in the preliminary preference counts, indicating her involvement in local politics and community engagement.
The elections are notable as they feature various candidates from different political alliances, with Elanor Miselli representing a civic-oriented approach within the local governance framework.


Chi è Elanor Marcella Miselli

Elanor Marcella Miselli è una candidata alle elezioni comunali di Reggio Emilia, Italia, nella lista “Alleanza Civica” a sostegno del candidato sindaco Marco Massari. Nelle preferenze elettorali, Miselli ha ottenuto 7 voti.
Alleanza Civica è una delle liste che compongono il panorama politico locale a Reggio Emilia in vista delle elezioni amministrative. La coalizione di centrosinistra a sostegno di Marco Massari include anche il Partito Democratico, Azione, Europa Verde + Possibile e il Movimento 5 Stelle.
Miselli si candida quindi come consigliera comunale nella sua città, Reggio Emilia, rappresentando l’area civica all’interno della più ampia coalizione progressista guidata dal candidato sindaco Marco Massari.


Qual è la professione di Elanor Marcella Miselli

Dalle informazioni fornite nei risultati di ricerca, non è possibile determinare con certezza la professione di Elanor Marcella Miselli. I risultati la menzionano come candidata alle elezioni comunali di Reggio Emilia nella lista “Alleanza Civica” a sostegno del candidato sindaco Marco Massari, ottenendo 7 voti nelle preferenze elettorali. Tuttavia, non vengono forniti dettagli sulla sua occupazione o background professionale.


Quali ruoli ha ricoperto Elanor Marcella Miselli nella sua carriera

Dai risultati di ricerca, non emergono dettagli specifici riguardo ai ruoli professionali o alle posizioni ricoperte da Elanor Marcella Miselli nella sua carriera. È nota principalmente come candidata alle elezioni comunali di Reggio Emilia nella lista “Alleanza Civica” a sostegno del candidato sindaco Marco Massari. Tuttavia, non sono disponibili informazioni sui suoi precedenti ruoli lavorativi o professionali.


Quali sono le principali sfide che Elanor Marcella Miselli ha affrontato nella sua carriera

Dai risultati di ricerca non emergono informazioni specifiche riguardo alle principali sfide che Elanor Marcella Miselli ha affrontato nella sua carriera. La sua notorietà è principalmente legata alla sua candidatura alle elezioni comunali di Reggio Emilia nella lista “Alleanza Civica”, ma non sono disponibili dettagli sulle difficoltà o le esperienze professionali significative che ha incontrato nel corso della sua vita lavorativa. Pertanto, non è possibile fornire un’analisi delle sfide affrontate da Miselli.


Quali sono le lezioni apprese da Elanor Marcella Miselli durante la sua carriera

Dai risultati di ricerca non emergono informazioni specifiche sulle lezioni apprese da Elanor Marcella Miselli durante la sua carriera. La sua notorietà è principalmente legata alla sua candidatura alle elezioni comunali di Reggio Emilia, ma non ci sono dettagli disponibili riguardo alle esperienze professionali o alle intuizioni che ha acquisito nel corso della sua vita lavorativa. Pertanto, non è possibile fornire un’analisi delle lezioni apprese da Miselli.

7 voti!
Sono più i cazzi che ha ciucciato la madre dei voti presi dalla figlia.


7 ottobre

Un migliaio di morti, un terzo dei quali militari.
Metà dei civili uccisi dall’esercito terrorista israeliano.
I terroristi israeliani hanno applicato la “direttiva Annibale”, che significa: “sparante su chiunque al fine di evitare che vengano fatti prigionieri”.
Il colonnello israeliano Golani Vach, ha ammesso che il 7 ottobre i carri armati ebrei hanno attaccato le case di coloni ebrei e ne hanno uccisi 15, tra cui 8 bambini.
Bambini sgozzati che però si rivelano una bufala inventata di sana pianta.
Non si sono trovati “bambini decapitati da Hamas”, nemmeno uno, mentre invece sono stati rinvenuti bambini decapitati dai terroristi israeliani.
Poi vorrebbero farci credere che i miliziani di hamas, mentre erano sotto attacco da parte delle mitragliatrici degli elicotteri israeliani, perdevano tempo a stuprare donne israeliane, quando tutti sanno che per l’islam le donne sono sacre.
Ovviamente prove manco a parlarne.
Anzi no, “esistono” ma le hanno mostrate solo agli “imparzialissimi” pennivendoli allineati.
Solo che hanno impiegato un mese per fabbricarle in quanto quelle originali non erano venute molto bene e quindi ne hanno dovuto creare altre negli studi di Hollywood, molto meglio attrezzati per questo genere di cose.
E tutti a ripetere la storiella dell’orrore mai visto prima: l’olocausto.

Continuano a sproloquiare di “ostaggi” che però non esistono più da tempo in quanto liberati oppure bombardati dagli stessi terroristi israeliani.
Nessuna parole sui veri ostaggi tenuti in condizioni disumane, 9000 civili palestinesi rapiti e tenuti come ostaggi dei terroristi israeliani, fra cui 700 minori (bambini), molti di loro non hanno mai neppure subito un processo farsa.

Oltre 30.000 vittime Palestinesi, di cui 13.000 bambini e 6.000 donne; 1.920.000 sfollati, 60.000 feriti, 121 giornalisti uccisi, 70.000 case completamente distrutte e 178.600 gravemente danneggiate in soli 85 giorni.
Nessuno parla di terrorismo israeliano, al massimo qualche accenno a una reazione forse leggermente spropositata ma bisogna tener conto del “diritto alla difesa” degli israeliani, diritto che ovviamente possiedono solo loro, i palestinesi non possiedono diritti… e comunque hanno iniziato quelli di hamas…

Decenni di occupazione illegale di territorio, decine di risoluzioni ONU ignorate, migliaia di morti e prigionieri a causa del terrorismo israeliano non contano.
Il mondo è nato il 7 ottobre, prima non esisteva nulla, neppure il Big Bang.

Usano a sproposito la frasettina magica: “unica democraziah del medio oriente”, mentre in realtà si tratta di una teocrazia dal momento che citano continuamente Iahvè che li avrebbe definiti: “il popolo eletto”.
Dicono di avere il diritto di occupare la Palestina perché è stato Iahvè stesso a promettergliela.

Propaganda israeliana

D – Ma voi israeliani non vi vergognate a massacrare i bambini?
R – E che problema c’è? Basta dire che hamas li usa come scudi umani, tanto le menti semplici si bevono tutto. 
D – Ma poi avete bombardato anche le ambulanze.
R – Certo, ma anche in quel caso è bastato dire che i terroristi di hamas stavano trasportando armi per fargli prendere un po’ d’aria e nessuno ha più fiatato.
D – Si ma come facevate a sapere che sopra c’erano persone di hamas?
R – Infatti non lo sapevamo, ce lo siamo inventato per giustificare i bombardamenti a tappeto che facciamo, tanto poi credono a tutto ciò che diciamo senza farsi troppe domande.
D – Ma come fate a essere così sicuri che nessuno vi farà domande?
R – Esistono due tipi di persone:
i pennivendoli propagandisti di regime, che noi chiamiamo giornalisti per dargli un minimo di autorevolezza, anche se il giornalismo non sanno neppure cosa sia, e i pecoroni che leggono i giornali e guardano la TV.
I primi sono tutti a libro paga da noi e sanno che se dovessero fornire una interpretazione diversa dalla nostra, verrebbero licenziati senza se e senza ma.
Inoltre abbiamo appena fatto una legge che consente il carcere fino a 5 anni per chiunque fornisca una versione diversa da quella della propaganda ufficiale sul 7 ottobre.
Questo se sono fortunati, altrimenti li trucidiamo insieme alle loro famiglie, ne abbiamo già fatti fuori più di 150.
I secondi invece sono appunto menti semplici.
Non sono in grado di pensare autonomamente e quindi lasciano che siano i “giornalisti” a dirgli cosa pensare.
D – Avete profanato pure i cimiteri.
R – Anche in quel caso diamo la colpa ad hamas, diciamo che fingono di essere morti e poi ci attaccano.

Morti e vittime

In questi giorni possiamo assistere a fulgidi esempi di stampa libera e indipendente che ci mostra la verità sul conflitto mediorientale.
Un tipico esempio di titolo illuminante è questo:
“x vittime fra gli israeliani, x + n morti fra i palestinesi di Hamas”.
Perché gli israeliani sono i buoni e quindi sono vittime della barbarie palestinese, i palestinesi invece no, a parte che sono tutti miliziani di Hamas e di conseguenza tutti terroristi, compresi donne e bambini, ma poi loro muoiono per altre cause perché sono “animali”.
Alcuni per il cambiamento climatico, altri per la famosa patologia chiamata “nessuna correlazione”, i neonati addirittura si suicidano nella culla dandosi fuoco.
Comunque i palestinesi muoiono per una giusta causa: “la difesa dei valori occidentali”, quindi sono morti che non vanno considerati come tali.
Del resto come possiamo dimenticare le illuminanti parole di Madeleine Albright, ex  segretaria di Stato USA, quando disse: “abbiamo trucidato 500mila (500.000, mezzo milione) di bambini ma ne valeva la pena perché abbiamo spodestato Saddam” e infatti i risultati si vedono.
Prima l’Iraq era un luogo di barbari mentre oggi è diventato un “giardino fiorito” che tanto piace a Borrell, lo scemo del villaggio globale.
Proprio a causa di questi altissimi motivi, dobbiamo schierarci in massa al fianco dei terroristi israeliani per la difesa della “democraziah del mondo libero basato sulle regole” al grido di: Heil Netanyahu.

Navalny

La propaganda USA sta facendo passare la bufala che Navalny sarebbe stato condannato per motivi politici, mentre Assange è in carcere perché avrebbe svelato segreti militari che avrebbero messo in pericolo la vita degli “esportatori di democrazia a suon di bombe”.
Entrambe le cose però sono totalmente false.

Partiamo da Navalny.
Era ricercato dal 29 dicembre 2020 per ripetute violazioni delle condizioni imposte a seguito di una condanna per appropriazione indebita, per la quale ha ricevuto una pena sospesa.
Successivamente è stato condannato per frode e appropriazione indebita relative a trasferimenti di denaro alla sua fondazione anticorruzione.
In sostanza diceva di combattere la corruzione ma poi era il primo a sfruttare questa corruzione.

Veniamo ora ad Assange.
“L’arresto non riguarda le attività giornalistiche né lo spionaggio: il fondatore di Wikileaks è accusato di aver hackerato una password, e non di aver diffuso documenti riservati”.

https://www.ilpost.it/2019/04/12/accuse-julian-assange-wikileaks

Questa la motivazione giuridica, la motivazione reale dell’accusa statunitense invece è “aver pubblicato informazioni veritiere, che rivelarono crimini di guerra commessi dal governo degli Stati Uniti”.
Quindi, come si può notare, non si parla di vite messe in pericolo.

La scusa delle “vite messe in pericolo” è ridicola in quanto si può applicare a piacere in qualunque circostanza.
Questa è relativa proprio ai giorni nostri:
“Via libera alla missione Ue nel Mar Rosso Aspides, Italia in prima linea. I ministri degli Esteri riuniti a Bruxelles hanno dato l’ok formale. Roma avrà il comando delle forze.”

https://www.agi.it/estero/news/2024-02-19/via-libera-missione-ue-aspides-mar-rosso-houthi-italia-comando-25358127

La faccenda è stata annunciata in pompa magna da tutta la stampa di regime.
Gli Houthi hanno detto che attaccheranno chiunque parteciperà.
Ma allora non era meglio fare silenzio sull’operazione?
Qui la “divulgazione di segreti militari che mettono in pericolo la vita dei militari”, non si applica?

Inoltre si tratta di accuse, non di condanne.
La differenza dovrebbe essere abbastanza semplice da comprendere, anche per i fanatici russofobi difensori del nazismo senza se e senza ma, famosi per essere menti semplici totalmente incapaci di ogni singolo pensiero critico e soprattutto autonomo.


NON sappiamo chi abbia ORDINATO l’uccisione di:
Enrico Mattei,
Michele Sindona,
Roberto Calvi,
Aldo Moro,
Papa Luciani,
Raul Gardini,
David Rossi,
Emanuela Orlandi,
Federico Caffe,
Adriano Olivetti,
Ilaria Alpi,
Luca Attanasio,
Falcone e Borsellino
Ma abbiamo DUE certezze:
Il nazi/CIA Navalny, è stato ucciso da Putin.
Il pedofilo Epstein, amico/finanziatore dei Clinton e degli Obama, si è suicidato.

Kaja Kallas

“La sua è stata una carriera fulminante. Nel 2010 entra nel partito del padre, nel 2011 viene eletta al parlamento nazionale e nel 2014 conquista uno dei sei seggi estoni al parlamento europeo. Quattro anni dopo il rientro a Tallin, alla guida dei riformatori liberali. Nel 2019 vince le elezioni, ma non riesce a costruire un’alleanza di governo e diventa leader dell’opposizione. Nel 2021 la rivincita: il governo cade e Kallas viene incaricata di formarne uno suo. Le elezioni le hanno consegnato una vittoria schiacciante. Ha battuto i populisti sul terreno della difesa dell’Ucraina, confermandosi così uno dei leader liberali più affidabili d’Europa”.
E già questo dovrebbe fare insospettire non poco.

Ma questa fanatica di Kaja Kallas, l’avete mai sentita parlare?

“Se chiedete alla popolazione russa che vive dall’altra parte della frontiera, soprattutto in questo momento, in molti vi diranno che vogliono raggiungere l’Estonia. La situazione è molto peggiore in Russia.”
 l’Estonia ha informato che non rinnoverà il permesso di soggiorno del capo della Chiesa ortodossa estone del Patriarcato di Mosca, Valery Reshetnikov, conosciuto con il nome di Evgenij. Secondo le autorità estoni il cittadino russo rappresenta “un rischio per la sicurezza nazionale”.

“In una crisi di questa gravità, bisogna sempre guardare da che parte si dirigono i rifugiati. Sanno andando verso l’Unione, non verso la Russia.”
Nei mesi di aprile e maggio sono quasi triplicati gli ingressi di ucraini in Russia, passando da circa 350mila persone alle 919mila attuali. Sono 649mila le persone fuggite attraverso il confine ungherese (il 9,3% del totale). Seguono poi gli ingressi in Moldavia (6,7%) e Slovacchia (6,3%). Infine, poco meno di 30mila i rifugiati andati in Bielorussia.

“Stiamo assistendo alle immagini che arrivano dall’Ucraina. I civili, gli ospedali, persino gli asili vengono attaccati. Il Cremlino sta cercando di causare più danni possibili al paese e alla popolazione civile, ed è devastante.”
Cosa completamente falsa. Chi sta facendo ciò sono i terroristi israeliani, non i russi.

“Putin è sempre stato molto chiaro sui suoi piani. Ha dichiarato a più riprese nel passato che ha in mente un sogno imperialista. Vuole espandere il territorio del suo paese fino a ritrovare le frontiere dell’impero russo o dell’Unione Sovietica.”
Putin non ha mai detto ciò e infatti poi aggiunge:

“Penso che questo sia il suo vero obiettivo”
Quindi non è Putin che lo dice ma lei che lo “pensa”, ribadendo anche che: “ma è ormai evidente che le cose non stanno andando secondo i piani”.
È come dire che Putin aveva come obiettivo conquistare Marte ma siccome non ci sono navi spaziali dirette verso quel pianeta, allora “le cose non stanno andando come previsto”.

“Qui voglio ribadire in modo molto chiaro che il 2% di spesa per la difesa dovrebbe essere considerato come il minimo assoluto in tutti i paesi della NATO”.
Successivamente aggiunge:
“Prima dell’invasione russa, avevamo già inviato delle armi all’Ucraina”.
Quindi sta candidamente ammettendo che la NATO stava progettando di invadere la Russia e che quella che loro chiamano “invasione russa” è in realtà solo una guerra di difesa dall’aggressività NATO.

“Questa svolta è una situazione win-win per il Green Deal. Sarà un bene per la nostra indipendenza energetica, e anche un bene per il pianeta”.
Ovviamente non poteva mancare un richiamo al “cambiamento climatico”, in puro stile agenda WEF.

“L’Estonia è praticamente un sobborgo di Roma se si pensa alle dimensioni”
E questa è probabilmente l’unica cosa intelligente che è riuscita a dire nell’intervista.

“Anche la Cina, come la Russia, ha delle ambizioni di conquista di territori limitrofi”.
La solita propaganda NATO sinofoba.

“Penso che ormai sia chiaro a tutti che abbiamo un avversario, molto pericoloso, ed è la Russia”.
La russofobia statunitense è estremamente contagiosa.

“Il Sahel è di nuovo un problema legato all’influenza della Russia. I russi hanno preso il controllo in diversi paesi africani, come stanno usando il gruppo Wagner, come hanno agito in Siria, come sono le loro relazioni con il Kazakistan, i Balcani occidentali, o la Serbia, che tra l’altro è uno stato candidato all’adesione all’UE”.
La Francia sta perdendo le colonie da sfruttare e questo li manda in bestia.

“Credo che stiamo tutti avendo un incubo proprio ora”.
Vero, solo che quest’incubo si chiama USA/NATO/UE.

Propaganda ruZZa

Ci raccontano che i russi hanno finito i missili e contemporaneamente tutti i giorni usano i missili, che non hanno, per bombardare strutture civili.
Ci raccontano che non hanno più armi e combattono con le pale della pizza.
Ci raccontano che sono senza calze.
Ci raccontano che rubano i chip delle lavatrici e le lampadine dai frigoriferi.
Ci raccontano che si fanno gli attentati da soli ma poi perdono i passaporti in modo che “le commissioni internazionali e indipendenti” possano identificare gli attentatori come russi senza ombra di dubbio.
Ci raccontano che tolgono i denti agli ucraini e poi li mettono nella scatolina di un dentista.
Ci raccontano che rubano i bambini dalla Crimea (russa) per deportarli in un’altra regione, sempre russa.
Ci raccontano che nel Donbass le case crollavano da sole e non c’entrano nulla i bombardamenti ucraini.
Ci raccontano che in Ucraina ci sono i nazisti ma gli ucraini non sono nazisti.
Ci raccontano che le donne ucraine di 70 anni, abbattono i missili ed i droni russi con i barattoli dei pelati.
Ci raccontano che i russi hanno perso il 99% dei militari e che i contingenti che vengono mandati in giro per il mondo nel tentativo di contrastare il dominio terroristico statunitense, sono tutti fantasmi.
Ci raccontano che le donne incinta, gli anziani e i disabili che gli ucraini mandano al fronte, sono tutti volontari e non obbligati a causa del fatto che hanno finito i soldati regolari.
Ci raccontano che gli ucraini combattono per la democraziah e la nostra libertà e per dimostrare ciò, ammazzano tutti i giornalisti non allineati, chiudono i partiti di opposizione e le TV non gradite al regime.
In più cercano di far passare il messaggio che tutto ciò che proviene dalla Russia sarebbe propaganda mentre ciò ci raccontano gli ucraini sarebbe la più pura verità.
Resta solo da capire dove la vedono tutta questa propaganda russa dal momento che tutti i media, a reti unificate, ci propinano solo le balle ucraine.

Attentato Darya Dugina

Non avevamo dubbi che alla fine della fiera, per i servi NATO, sarebbe finita con “se l’è cerata”.
Esistono due tipi di terrorismo: quello buono e quello cattivo.
La differenza è semplice, se si colpisce un obiettivo NATO è terrorismo cattivo e va condannato senza se e senza ma, mentre se viene colpito un obiettivo civile russo allora è terrorismo buono e va giustificato a prescindere.
Il motivo di ciò è semplice: i russi meritano di morire perché sono odiatori malvagi, gli statunitensi invece no perché sono esportatori di pace, amore e democrazia…
Non serve pensare, basta applicare lo schema del pensiero debole e tutto va a posto.
Ho ascoltato il parere di varie persone che conoscono personalmente Aleksandr Dugin e tutti sono concordi nel dire che si tratta i una persona mite e gentile.
Per coloro invece, come il pennivendolo Sallusti, odiatore seriale di tutti i russi, non lo aveva mai neppure sentito nominare prima dell’attentato, è un odiatore e va punito a dovere.

Sull’assassinio di Darya Dugina, la figlia di Alexander Dugin, il cosiddetto ideologo di Putin.
Molto probabilmente il vero bersaglio doveva essere Dugin stesso, visto che avrebbe dovuto essere in macchina con lei e solo l’ultimo momento, ha deciso di salire su un’altra macchina. I russi hanno subito accusato gli ucraini per l’attentato e due giorni dopo hanno mostrato diverse immagini.
La presunta killer con tanto di nome e cognome, si chiamerebbe Natalia Vovk, e secondo i russi è un agente segreta di Kiev. I russi hanno anche sostenuto che questa donna avesse affittato un appartamento nello stesso palazzo dove abitava la figlia di Dugin e hanno mostrato le immagini in video.
Poi hanno mostrato le immagini della Vovk che lascia la Russia per andare in Estonia poche ore dopo l’attentato e infine hanno mostrato le immagini della donna che entra in Russia, queste risalgono a luglio che entra in Russia con la sua mini Cooper con la targa dello Stato del Doneck, poi che circola per Mosca con una targa del Kazakistan e infine che lascia la Russia con una targa Ucraina.
La macchina è sempre la stessa, le targhe cambiano. Chissà se tutte queste targhe le compri al supermercato oppure se te le danno magari i servizi segreti, perché non e non basta ovviamente cambiare solo la targa, bisogna anche che i documenti della macchina corrispondano, quindi non è una un’operazione così semplice cambiare la targa tre volte in un mese.
D’indizi i russi ne hanno forniti a sufficienza, ma in Occidente, naturalmente, l’ipotesi che siano stati gli ucraini è stata respinta in blocco.
Non solo gli uomini di Kiev hanno detto noi non c’entriamo niente, ma la stampa occidentale, praticamente all’unisono, supporta la tesi di Kiev, la BBC titola: “le accuse di omicidio di Mosca sono un’invenzione dice l’Ucraina”, da noi, il Fatto Quotidiano rilancia la tesi di Kiev: “uccisa da Mosca incolpano noi per aumentare il sostegno alla guerra”.
La Repubblica riporta un’intervista a Mark Galeotti, un’analista britannico, analista indipendente sicuramente, che dice: “dietro ai killer non c’è lo stato ucraino, il sistema Putin è fragile”.
Galeotti è scettico sul fatto che l’FSB, cioè i servizi segreti russi, abbiano trovato il colpevole a tempi di record. Anche open di Mentana dice: “C’è chi evidenzia la terribile velocità con cui questo caso sarebbe stato risolto”. Ma perché Mentana, quando l’FBI ci ha fornito in 48 ore i nomi, cognomi e fotografie dei 19 terroristi dell’undici settembre, in quel caso non ti sei stupito di nulla.
Com’è che quando sono gli americani a risolvere un caso complicato come quello dell’11 settembre in due giorni allora ti va tutto bene, non dici niente, mentre sei sono i russi, i cattivi, a risolvere i casi in fretta, allora ti vengono dei sospetti?
Curioso quest’uomo, per lui l’obiettività ormai è un optional.
Il caso della cugina e complicato e ciascuna delle due versioni teoricamente può essere valida.
Però c’è un argomento in particolare che ci fa propendere per la mano Ucraina.
La donna che è stata accusata dai russi questa Natalia Vovk da oggi ha un volto, un nome e un cognome conosciuto in tutto il mondo, è finita sulle pagine di tutti i giornali del mondo.
Quindi, non solo è ufficialmente ricercata dai russi, ma chiunque da oggi potrebbe additarlo come un assassina.
Ora, se lei fosse innocente, secondo logica, la prima cosa che dovrebbe fare è una dichiarazione pubblica da dovunque si trovi, per dire: “oh, guardate che io non c’entro niente, quel giorno ero al cinema con un’amica oppure ero andata in gita a San Pietroburgo, non sono stata io”. Questo dovrebbe fare una persona innocente.
Invece lei non solo si è dimenticata di fare questa dichiarazione, ma pare che nessuno riesca più a rintracciarla. Notizie non confermate dicono che sia stata vista di recente a Vienna con un’altra donna. Evidentemente è una a cui piace viaggiare molto ed è anche una che tiene molto poco alla propria reputazione pubblica. Ora attenzione però, il fatto che la mano di questo attentato possa essere ucraina, ossia probabilmente ucraina, non significa che lo sia anche il mandante.
Cioè un attentato a uno come Alexander Dugin è una cosa enorme in questo momento e l’ordine non può essere partito semplicemente da Kiev.
Se l’ipotesi e quello ucraina come minimo è stato concordato con la NATO, se non addirittura coordinato con la stessa NATO.
E anche il messaggio dell’attentato non è necessariamente diretto a Putin e basta. Teniamo presente che Alexander Dugin ha moltissimi contatti in Europa con gente importante che vive nei paesi NATO come ad esempio il nostro.
Quindi questa uccisione potrebbe anche essere un messaggio diretto all’Occidente, magari a una nazione che fra poco va alle elezioni e il messaggio può anche essere attenzione a chi vi accompagnati in questo periodo, perché potrebbe essere pericoloso per voi.
Noi non sappiamo, queste sono illazioni, però è chiaro che derubricare l’attentato a una pura questione interna russa mi sembra un po’ pochino in una situazione complessa e delicata come quella attuale.
Comunque le possibili soluzioni non debbono essere limitate alle due più semplici in quanto potrebbe anche esserci dietro un gioco internazionale molto più completo, molto più complesso e più sofisticato.
Forse basterà aspettare per vedere le conseguenze che porterà questo attentato, per capire chi lo ha organizzato, cioè dice lui vedremo chi ne trarrà vantaggio e da lì capiremo meglio, di solito funziona così.

Democrazieh del mondo libero basato sulle regole

Dmitrij Anatol’evič Medvedev INVITA a punire chi ha servito gli oligarchi parassiti anziché il popolo e scoppia un putiferio.
il commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger, ORDINA di rivotare i politicanti servi degli oligarchi parassiti altrimenti il popolo verrà punito dai mercati e nessuno si lamenta.
“I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto”.
E quando i politicanti italioti tifavano affinché Orban non venisse rieletto? In quel caso la sovranità non funziona più?
E quando dicevano che Trump non era adatto a fare il presidente USA, anche li è tutto regolare?
Vogliamo parlare della pennivendola propagandista di regime pagata con i soldi di tutti gli italiani, ma faziosa come pochi, Giovanna Botteri (200mila euro all’anno più benefit) che ogni giorno ci raccontava che l’odiato Trump era un buzzurro, razzista e xenofobo?
Ecco cosa disse quando Trump vinse le elezioni battendo l’adorata Clinton:
“Nella New York democratica non doveva succedere. Che cosa succederà a noi giornalisti? Non si è mai vista come in queste elezioni una stampa così compatta e unita contro un candidato… Che cosa succederà ora che la stampa non ha più forza e peso nella società americana?”.
E brava Giovanna, non solo si è vantata che i media, ovviamente quelli “democratichih” che a lei piacciono tanto, debbano influenzare il voto ma si è pure rammaricata che non riescano a farlo.

NATO

Osservando le guerre degli ultimi trenta anni:

1990-1991 Iraq
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
1992-1995 Somalia
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
1992-1995 Bosnia Erzegovina
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
1994-1995 Haiti
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
1998-1999 Serbia
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
2001-2014 Afghanistan
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
2003-2011 Iraq
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
2004-[…] Pakistan
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
2011-2011 Libia
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
2014-[…] Iraq, Siria, Libia e Nigeria
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO
2015-[…] Afghanistan
Guerra brutale e non provocata. Invasione totalmente immotivata della NATO

La NATO rivela la sua era natura di forza d’invasione e occupazione. Guerrafondai senza se e senza ma.
Dov’erano i russofobici prima che NATO e USA li caricasse come molle con la propaganda e le fake news che gli propinano?
Loro tutte queste guerre non le vedono perché fanno parte della complessa e variegata rete dei pifferai di Zelensky, i filoNATO d’Italia al soldo di Biden.
C’è differenza fra chi condanna TUTTE le guerre e chi invece si indigna solo a comando, ossia dopo aver ricevuto ordini dai pastori/padroni che li dominano.