Morti e vittime

In questi giorni possiamo assistere a fulgidi esempi di stampa libera e indipendente che ci mostra la verità sul conflitto mediorientale.
Un tipico esempio di titolo illuminante è questo:
“x vittime fra gli israeliani, x + n morti fra i palestinesi di Hamas”.
Perché gli israeliani sono i buoni e quindi sono vittime della barbarie palestinese, i palestinesi invece no, a parte che sono tutti miliziani di Hamas e di conseguenza tutti terroristi, compresi donne e bambini, ma poi loro muoiono per altre cause perché sono “animali”.
Alcuni per il cambiamento climatico, altri per la famosa patologia chiamata “nessuna correlazione”, i neonati addirittura si suicidano nella culla dandosi fuoco.
Comunque i palestinesi muoiono per una giusta causa: “la difesa dei valori occidentali”, quindi sono morti che non vanno considerati come tali.
Del resto come possiamo dimenticare le illuminanti parole di Madeleine Albright, ex  segretaria di Stato USA, quando disse: “abbiamo trucidato 500mila (500.000, mezzo milione) di bambini ma ne valeva la pena perché abbiamo spodestato Saddam” e infatti i risultati si vedono.
Prima l’Iraq era un luogo di barbari mentre oggi è diventato un “giardino fiorito” che tanto piace a Borrell, lo scemo del villaggio globale.
Proprio a causa di questi altissimi motivi, dobbiamo schierarci in massa al fianco dei terroristi israeliani per la difesa della “democraziah del mondo libero basato sulle regole” al grido di: Heil Netanyahu.

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