“La sua è stata una carriera fulminante. Nel 2010 entra nel partito del padre, nel 2011 viene eletta al parlamento nazionale e nel 2014 conquista uno dei sei seggi estoni al parlamento europeo. Quattro anni dopo il rientro a Tallin, alla guida dei riformatori liberali. Nel 2019 vince le elezioni, ma non riesce a costruire un’alleanza di governo e diventa leader dell’opposizione. Nel 2021 la rivincita: il governo cade e Kallas viene incaricata di formarne uno suo. Le elezioni le hanno consegnato una vittoria schiacciante. Ha battuto i populisti sul terreno della difesa dell’Ucraina, confermandosi così uno dei leader liberali più affidabili d’Europa”.
E già questo dovrebbe fare insospettire non poco.
Ma questa fanatica di Kaja Kallas, l’avete mai sentita parlare?
“Se chiedete alla popolazione russa che vive dall’altra parte della frontiera, soprattutto in questo momento, in molti vi diranno che vogliono raggiungere l’Estonia. La situazione è molto peggiore in Russia.”
l’Estonia ha informato che non rinnoverà il permesso di soggiorno del capo della Chiesa ortodossa estone del Patriarcato di Mosca, Valery Reshetnikov, conosciuto con il nome di Evgenij. Secondo le autorità estoni il cittadino russo rappresenta “un rischio per la sicurezza nazionale”.
“In una crisi di questa gravità, bisogna sempre guardare da che parte si dirigono i rifugiati. Sanno andando verso l’Unione, non verso la Russia.”
Nei mesi di aprile e maggio sono quasi triplicati gli ingressi di ucraini in Russia, passando da circa 350mila persone alle 919mila attuali. Sono 649mila le persone fuggite attraverso il confine ungherese (il 9,3% del totale). Seguono poi gli ingressi in Moldavia (6,7%) e Slovacchia (6,3%). Infine, poco meno di 30mila i rifugiati andati in Bielorussia.
“Stiamo assistendo alle immagini che arrivano dall’Ucraina. I civili, gli ospedali, persino gli asili vengono attaccati. Il Cremlino sta cercando di causare più danni possibili al paese e alla popolazione civile, ed è devastante.”
Cosa completamente falsa. Chi sta facendo ciò sono i terroristi israeliani, non i russi.
“Putin è sempre stato molto chiaro sui suoi piani. Ha dichiarato a più riprese nel passato che ha in mente un sogno imperialista. Vuole espandere il territorio del suo paese fino a ritrovare le frontiere dell’impero russo o dell’Unione Sovietica.”
Putin non ha mai detto ciò e infatti poi aggiunge:
“Penso che questo sia il suo vero obiettivo”
Quindi non è Putin che lo dice ma lei che lo “pensa”, ribadendo anche che: “ma è ormai evidente che le cose non stanno andando secondo i piani”.
È come dire che Putin aveva come obiettivo conquistare Marte ma siccome non ci sono navi spaziali dirette verso quel pianeta, allora “le cose non stanno andando come previsto”.
“Qui voglio ribadire in modo molto chiaro che il 2% di spesa per la difesa dovrebbe essere considerato come il minimo assoluto in tutti i paesi della NATO”.
Successivamente aggiunge:
“Prima dell’invasione russa, avevamo già inviato delle armi all’Ucraina”.
Quindi sta candidamente ammettendo che la NATO stava progettando di invadere la Russia e che quella che loro chiamano “invasione russa” è in realtà solo una guerra di difesa dall’aggressività NATO.
“Questa svolta è una situazione win-win per il Green Deal. Sarà un bene per la nostra indipendenza energetica, e anche un bene per il pianeta”.
Ovviamente non poteva mancare un richiamo al “cambiamento climatico”, in puro stile agenda WEF.
“L’Estonia è praticamente un sobborgo di Roma se si pensa alle dimensioni”
E questa è probabilmente l’unica cosa intelligente che è riuscita a dire nell’intervista.
“Anche la Cina, come la Russia, ha delle ambizioni di conquista di territori limitrofi”.
La solita propaganda NATO sinofoba.
“Penso che ormai sia chiaro a tutti che abbiamo un avversario, molto pericoloso, ed è la Russia”.
La russofobia statunitense è estremamente contagiosa.
“Il Sahel è di nuovo un problema legato all’influenza della Russia. I russi hanno preso il controllo in diversi paesi africani, come stanno usando il gruppo Wagner, come hanno agito in Siria, come sono le loro relazioni con il Kazakistan, i Balcani occidentali, o la Serbia, che tra l’altro è uno stato candidato all’adesione all’UE”.
La Francia sta perdendo le colonie da sfruttare e questo li manda in bestia.
“Credo che stiamo tutti avendo un incubo proprio ora”.
Vero, solo che quest’incubo si chiama USA/NATO/UE.