Terrorismo sionista

commenta il pestaggio di Chef Rubio

Il pestaggio subito da Chef Rubio è un atto di violenza estremamente grave e condannabile. Rubio è stato aggredito con estrema violenza da almeno 5 persone, subendo sessanta pugni mirati, una martellata in testa e colpi inferti con dei mattoni. Le accuse di Rubio verso gli aggressori, definiti “ebrei sionisti” e “terroristi”, hanno sollevato polemiche e indignazione.
Le immagini condivise da Chef Rubio mostrano la gravità delle lesioni subite, con il volto sanguinante, un occhio gonfio e visibili segni di percosse. Rubio ha denunciato pubblicamente l’attacco, ribadendo la sua determinazione a non lasciarsi intimidire dagli aggressori. Le autorità, tra cui la Digos, stanno indagando sull’accaduto per identificare i responsabili e chiarire le circostanze dell’aggressione.
Questo episodio rappresenta un’allarmante manifestazione di violenza e intolleranza, che non può essere giustificata in alcun modo. È fondamentale che vengano individuati e puniti i responsabili di questo vile attacco. La solidarietà e il sostegno verso Chef Rubio sono necessari in un momento così difficile, e la società deve condannare con fermezza qualsiasi forma di violenza e discriminazione.


quali sono le circostanze dell’aggressione a chef rubio

Secondo le informazioni disponibili, Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, è stato aggredito violentemente mercoledì sera fuori dalla sua abitazione a Frascati, vicino Roma. L’aggressione sarebbe stata opera di almeno 5-6 persone, che lo avrebbero aspettato fuori casa e bloccato il cancello per impedirgli di fuggire.
Rubio ha denunciato l’accaduto sui social, condividendo foto e video del suo volto tumefatto e sanguinante. Secondo la sua ricostruzione, è stato colpito con una martellata in testa, pugni mirati (circa 60) e colpi inferti con dei mattoni, riportando una frattura dell’orbita facciale.
Rubio ha attribuito l’aggressione a “ebrei sionisti” e “terroristi”, accusandoli di essere “sgherri della mafia sionista”. Secondo lui, l’attacco sarebbe legato alle sue posizioni fortemente critiche verso Israele e di sostegno alla causa palestinese.
La Digos sta indagando sull’accaduto, acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Al momento non ci sono conferme ufficiali sull’identità degli aggressori né sui moventi. Rubio non risulta aver ancora sporto denuncia.
L’aggressione ha suscitato numerose reazioni di solidarietà, come quella del Collettivo autonomo lavoratori portuali di Genova che ha organizzato un presidio. Tuttavia, le accuse di Rubio verso la comunità ebraica hanno anche alimentato polemiche e discussioni.

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